COMUNICATO STAMPA
L’AP invia alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri le proposte e i
progetti dell’Autorità Portuale della Spezia per il Piano Nazionale della
Portualità e della Logistica. Forcieri: “Proseguiamo
nella linea fortemente orientata alla crescita e ai nuovo investimenti. Abbiamo
anticipato i tempi: investimenti privati ed efficienza ed interoperabilità dei
processi logistico-portuali sono già in avanzato stato di realizzazione. I
nostri progetti in linea con l’UE rispondono ai tre criteri fondamentali
indicati dal Piano di Investimenti presentato da Jean Claude Junker.”
E’
partito venerdì scorso per Roma il dettagliato resoconto che sarà vagliato
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e contenente gli interventi in
corso di realizzazione o da intraprendere e finalizzati allo sviluppo del Porto
della Spezia.
Nelle
ottantaquattro pagine fitte di planimetrie, cronoprogrammi, descrizione dei
progetti si parla di internazionalizzazione del porto e affermazione del ruolo
europeo nell'ambito delle reti TEN-T (con l'obiettivo di recuperare traffici
nei confronti dei porti del Northern Range);
di realizzazione di infrastrutture aventi impatto sostenibile anche
attraverso forme di partecipazione privata all’investimento; di efficienza
delle operazioni portuali ad incremento delle produttività e della
competitività (le famose infrastrutture immateriali); di incentivazione
dell’intermodalità; di sviluppo del porto lungo la filiera (il retroporto di
S.Stefano Magra e il corridoio Ti.Bre); di differenziazione dell’offerta (il marketing
internazionale e traffici crocieristici), per arrivare nel vivo dei progetti
dell’AP: gli interventi in infrastrutture di banchina; gli interventi in
infrastrutture ferroviarie e stradali; le bonifiche e i dragaggi.
Insomma
il passato, il presente ma soprattutto il futuro del Porto della Spezia.
Oggi, nel
corso di una conferenza stampa, il Presidente dell’AP, Lorenzo Forcieri ha
illustrato il documento assieme agli ingegneri Davide Vetrala e Fabrizio
Simonelli dell’Area Tecnica dell’AP e a Maurizio Pozella, responsabile area Demanio
dell’AP, sottolineando come i progetti in corso di realizzazione o da
intraprendere, già inseriti nel Piano Operativo Triennale 2015-2017 dell’AP,
rispondano ai tre criteri fondamentali indicati dal Piano di investimenti
presentato da Jean Claude Juncker,
per ottenere fondi europei.
“Al
resoconto abbiamo aggiunto anche nostre considerazioni che ci derivano dall’esperienza
maturata e che ci dicono che il Piano deve avere un respiro europeo. I nostri
progetti, in questo senso, posseggono un
valore aggiunto, in quanto sono tutti
a sostegno degli obiettivi dell’UE; contengono un elevato rendimento
socioeconomico e potranno essere avviati
al più tardi entro i prossimi tre anni. Nel documento sosteniamo che le
AP non devono occuparsi solo di attività portuali ma anche di attività
logistiche che attraverso i corridoi, i retroporti e gli interporti possano
contribuire all’obiettivo di recuperare i traffici perduti”.
Sette tra questi interventi sono quelli che rivestono carattere di
priorità per importanza ed urgenza ai fini dello sviluppo dei traffici e
dell’intermodalità: Il nuovo Terminal del Levante con
adeguamento opera di presa a mare Enel – 1° e 2° lotto; l’ampliamento del molo
Garibaldi; la realizzazione dei nuovi impianti ferroviari della Spezia
Marittima; la realizzazione dei nuovi impianti ferroviari al terminal Ravano; la
piattaforma logistica di S. Stefano Magra; la bonifica ed escavo dei fondali
del molo Garibaldi; la bonifica ed il dragaggio del terzo bacino portuale e del
canale di accesso a -15 mt dal livello mare .
“Dall’esperienza
fin qui maturata – ha detto Forcieri - , soprattutto nelle iniziative di
marketing per la promozione del porto della Spezia verso operatori esteri, in
particolare svizzeri e tedeschi, possiamo affermare che recuperare traffici nei
confronti dei porti del Northern Range è concretamente possibile, ma rimane un
problema di credibilità del sistema portuale italiano, non disgiunta dalla
credibilità complessiva del sistema Paese, che risente della carenza di scelte
adeguate e di eccessivi ritardi nella loro attuazione. E’ indispensabile dunque
procedere rapidamente sul terreno delle riforme e produrre un Piano della
portualità e della Logistica concreto, basato sulle effettive esigenze delle
merci, che esalti le nostre potenzialità di rispondere alle stesse”.
Di seguito la tabella che riassume gli interventi ritenuti più urgenti
e strategici ai sensi dell’Art.29, comma 2, della legge 164/2014:
La Spezia, 15 dicembre 2014
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