E’
al momento quasi ultimata una prima importante operazione che ha permesso di
riutilizzare una ingente quantità di materiale lapideo derivante dalle
lavorazioni in cava a Carrara.
Il
materiale viene trasportato via camion
dai bacini marmiferi al porto di Marina di Carrara, presso il Terminal MDC
della Dario Perioli S.p.A., dove viene caricato su navi con destinazione Vado
Ligure, dove è in fase di avanzata costruzione un nuovo terminal container,
alla realizzazione del quale, in questa fase conclusiva, ha contribuito anche
il materiale prodotto dalla San Colombano, azienda Carrarese operante nel
settore delle costruzioni e del lapideo.
La
conferenza stampa che si è tenuta oggi presso la sede dell’AdSP di Viale
Colombo, è stata dedicata alla
presentazione di questa operazione, che può costituire l’avvio di un processo
virtuoso, utile sia al fine dello smaltimento del materiale di risulta delle
cave, sia ai fini del reimpiego dello stesso materiale, che ha ottime
caratteristiche geomeccaniche, per
riempimenti portuali e rilevati.
Tale
progetto, che avrà importanti benefici per il territorio intero e una volta
ultimato permetterà il riuso di 800mila tonnellate di materiali di risulta
dell’escavazione, si è concretizzato in breve tempo grazie alla collaborazione
di tutti gli enti ed i soggetti privati interessati, i cui rappresentanti erano
oggi presenti all’incontro: il Presidente dell’AdSP Carla Roncallo, l’Assessore allo Sviluppo economico e alla
Pianificazione dell’Economia del mare del Comune di Carrara, Andrea Raggi; l’AD della Dario Perioli
S.p.A e presidente del Terminal MdC, Michele Giromini; il Direttore di
Confindustria Livorno Massa Carrara, Umberto
Paoletti, il titolare della ditta carrarese San
Colombano, fornitore del lapideo Edoardo Vernazza, già Vice Presidente Giovani di Confindustria
Massa Carrara e Componente della presidenza nazionale di ANCE Giovani con
delega all’economia circolare.
Il
progetto, ispirato ai principi dello sviluppo sostenibile e dell’economia
circolare, permetterà di utilizzare materie prime già disponibili derivanti
dalle attività di estrazione del marmo, con importanti ricadute positive in
termini economici (riduzione costi di materie prime, creazione di una nuova
rete di business, nuove opportunità di mercato e nuove filiere), ambientali
(ottimizzazione dell'uso delle risorse, attenuazione del rischio idrogeologico)
e sociali (in termini occupazionali).
“L’obiettivo dell’AdSp è quello di aumentare i
traffici portuali e indubbiamente questo è un nuovo traffico interessante in
termini di tonnellate movimentate; questa prima operazione, è stata però anche
utile per sperimentare un sistema che si è rivelato perfettamente funzionante,
che non ha comportato riflessi negativi in termini ambientali e che potrà
senz’altro ripetersi in futuro, essendo
molti i riempimenti portuali che dovremo realizzare a Spezia e
sicuramente in programma anche in altri porti” ha dichiarato Carla Roncallo.
“Fin dal suo insediamento l’amministrazione
comunale ha incentivato l’asportazione dei materiali di risulta dal monte il
cui accumulo rappresenta una violazione delle norme e soprattutto una minaccia
per la sicurezza idraulica. Questo progetto rappresenta l’apertura di un canale
commerciale importante per questi materiali e speriamo si tratti solo della
prima di una lunga serie di esperienze di questo tipo. Si tratta di
un’iniziativa che non è in conflitto con la destinazione turistica di quella
parte del porto: sono attività complementari che hanno il merito di garantire
il pieno sfruttamento degli spazi. Il tutto in attesa della futura nuova
darsena commerciale che permetterà ad entrambe le funzioni, commerciale e
turistica, di avere pieno sviluppo”, ha dichiarato l’assessore Andrea Raggi
“Mdc ha contribuito con piacere allo sviluppo di
un progetto di economia circolare molto utile per l’attività estrattiva del
marmo. Il terminal ha appena iniziato la propria operatività ed ha come
obiettivo quello di generare benessere ed essere una risorsa ed un fattore
strategico per lo sviluppo di tutto il territorio”, ha dichiarato Michele Giromini
“Siamo
molto soddisfatti di essere riusciti a sviluppare questa opportunità, oltre 24
mesi di trattative per chiudere l’appalto. Sono state riconosciute le qualità
fisico meccaniche di questo derivato da taglio, nonché il ridotto impatto
ambientale in quanto già prodotto.
Il
vero successo di questo progetto è stata la collaborazione tra tutti gli stakeholder: le istituzioni,
l’amministrazione comunale e tutte le aziende, che, operando in simbiosi, hanno permesso di
fornire 800.000 tonnellate di materiale in meno di 9 mesi. Stiamo già lavorando
su altri progetti, e riteniamo che le best practices adottate possano convincere
le stazioni appaltanti a richiedere che vengano sempre più utilizzate queste
risorse presenti sul nostro territorio”,
ha dichiarato Edoardo Vernazza.
Dal canto suo, il Direttore di
Confindustria Livorno Massa Carrara, Umberto
Paoletti, ha detto:”La valutazione di Confindustria è che il progetto San
Colombano rappresenta uno degli esempi più concreti di economia circolare,
poiché chiude un circolo virtuoso utilizzando il materiale proveniente da cave
qualificate e risultante da derivati dei materiali da taglio, per il
riempimento degli escavi per la costruzione della piattaforma multifunzionale
nel porto di Vado Ligure. Un ulteriore valore aggiunto è, che il progetto San
Colombano si è potuto realizzare attraverso una attiva collaborazione con
l'AdSP e l'Amministrazione Comunale e apre quindi, una interessante prospettiva
anche di proiezione nazionale.
Da sottolineare come tutti abbiano
concordato sull’ottimo risultato ottenuto
grazie alla sinergia tra pubblico e privato a supporto dell’economia del
territorio e come la fusione tra Porto della Spezia Porto di Marina di Carrara,
uniti nell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, stia
producendo ottimi risultati, velocizzando i processi di crescita in corso.
Nessun commento:
Posta un commento