Dall’assise di
Lerici un segnale forte alla politica: possibile il recupero di due punti di
PIl
Senza porti efficienti
il sistema Italia è spacciato
Senza un sistema portuale e logistico
efficiente, l’Italia non ha futuro. Il segnale scaturito oggi a Lerici, da
quella che si è configurata come una vera e propria assise generale sul sistema
della mobilità delle merci organizzata dall’Autorità Portuale della Spezia, è inequivocabile: se il paese vuole sperare in un rapido
recupero di competitività e quindi puntare forte su una politica di sviluppo
indispensabile per uscire dalla crisi, non si può più permettere il lusso di
non sapere che i porti attraverso i quali transita più dell’80% delle
importazioni ed esportazioni del paese, sono la chiave strategica per innescare
un processo di rilancio complessivo del paese.
Ignorando questo fattore – ha
affermato Lorenzo Forcieri, presidente
dell’Autorità Portuale della Spezia, che ha voluto richiamare nel golfo
ligure tutti i principali opinion makers del settore – si assumono
responsabilità pesantissime. Un intervento di efficientamento della logistica
si può tradurre in tempi brevi nel recupero di un punto di Pil. E un un’ulteriore
leva di crescita può essere attivata dagli investimenti internazionali che sono
pronti ad affluire sul sistema Italia a patto che si creino le condizioni anche
burocratiche perché ciò accada.
In effetti dall’incontro “Porti e
Logistica: un’integrazione necessaria”, svoltosi questa mattina a Villa
Marigola, a Lerici, sono scaturite due indicazioni difficilmente
equivocabili; la prima: i tempi delle
discussioni e dei dibattiti sono finiti e o si fa subito una riforma vera o si
è fuori gioco; la seconda: la riforma deve rispondere alle domande di
efficienza, snellezza, sburocratizzazione che sono poste in modo ormai
pressante dal mercato.
Secondo il presidente dell’Autorità Portuale della Spezia,
è scattato il conto alla rovescia finale per una riforma che deve
rappresentare un cambiamento epocale e fornire le fondamenta di un sistema
logistico governato all’interno del quale vengano compiute anche scelte di
priorità per quanto riguarda le nuove infrastrutture.
Sulla prospettiva di una riforma del
settore, che parta dai principi europei dei corridoi, si è sviluppato un
dibattito nel quale fra gli altri è intervenuto al presidente di Assoporti (l’associazione dei porti italiani), Pasqualino Monti, che ha sottolineato
fra l’altro la necessità di ridare allo Stato (anche attraverso una modifica
dell’articolo V) la piena competenza su porti e logistica. Precondizione questa
– ha affermato Monti – per conferire alle Autorità portuali (protagoniste già a
fine degli anni novanta di una spending review quando ancora questo termine non
esisteva) meccanismi di autonomia finanziaria e autonomia decisionale oggi
indispensabili per rispondere al mercato.
La Spezia, 9 giugno 2014
Dall’assise di Lerici segnali
contrastanti per porti e imprese
Peleggi (Dogane) dopo
lo sportello unico doganale
uno sportello
amministrativo per le imprese
Uno sportello amministrativo unico
per le imprese e per le aziende produttive, che sulla falsariga di quanto sta
accadendo con lo sportello unico doganale, accorpi tutti i controlli di tipo
amministrativo cui sono sottoposte le aziende, riducendo quindi gli oneri
burocratici e anche i rischi di corruzione.
E’ quanto ha proposto Giuseppe Peleggi, direttore generale delle
Dogane, nel corso della seconda tavola rotonda al convegno su porti e
logistica organizzato a Lerici dall’Autorità portuale di La Spezia. Tavola
rotonda che ha evidenziato le forti perplessità del mondo imprenditoriale circa
le possibilità di veder effettivamente realizzata una legge di riforma del
settore portuale, che non rischi – come ha sottolineato Marco Simonetti, vice presidente terminal marittimi di Contship Italia –
di essere peggiorativa rispetto all’esistente.
Per altro, a fronte delle
preoccupazioni circa uno stop all’iter della riforma, si sono evidenziate anche
quelle relative all’assenza, all’interno dei progetti di riforma, di una
analisi e di proposte su due tematiche essenziali, quali le concessioni
portuali e il tema del lavoro.
Hanno concluso i lavori del convegno,
Marco Filippi, capogruppo PD in
Commissione Lavori Pubblici e comunicazioni del Senato, che ha rivolto
indirettamente un appello al governo a comunque presentare un testo, “anche
migliorabile” di riforma, sottolineando come uno stop risulterebbe “esiziale”
per il settore; quindi il sottosegretario
all’Economia, Giovanni Legnini, che, rispondendo
direttamente a quanto sostenuto a più
riprese dal presidente dell’Autorità portuale della Spezia, Lorenzo Forcieri,
ha affermato che esiste una consapevolezza piena nel governo circa l’importanza
strategica del comparto della logistica e dei porti.
La Spezia, 9 giugno 2014
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